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Il Vespro Siciliano e il successivo intervento aragonese pongono fine al dominio angioino in Sicilia, che il Papato aveva assegnato a Carlo d'Angiò; anche se di lì a poco la Sicilia viene segretamente ceduta dagli Aragonesi al Papato nel 1295. La reazione dei Siciliani, allorché vengono a conoscenza del patto segreto tra gli Aragonesi e il Papato, provocherà quella reazione che, politicamente, sarà ancora più potente del Vespro e darà vita alla Communitas Siciliae e alla instaurazione di un Regno di Sicilia solo grazie alla volontà politica dei Siciliani che, nel 1296, eleggeranno a Catania quale loro Re Federico d'Aragona, il quale volle chiamarsi Federico III per attestare una continuità politica con Federico II. Federico III può essere considerato, senza riserve, un Re Siciliano la cui dinastia, disgraziatamente, si esaurirà con Federico IV detto il Semplice. Il rapimento dell'erede di Federico IV, la figlia Maria, da parte degli Aragonesi e il matrimonio imposto alla stessa con il figlio del duca di Montblanc, Martino, di quindici anni più giovane di lei, costituiranno la premessa per il ritorno degli Aragonesi in Sicilia.